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Anno: 2012.
Il più freddo Gennaio che la Savanah Milanese avesse mai conosciuto. Circa.
La missione: ottenere un orgasmo.
Dopo mesi di devota e assoluta astinenza, il soggetto Gamma-Alfa-Ypsilon (da qui in poi denominato "Soggetto G.A.Y.") necessitava di un'estrema sacrosanta e cospicua svuotata di coglioni.
Avvalendosi di sofisticati mezzi elettronci all'avanguardia procuratigli dalla società segreta che finanziava la sua vita estrema (nome in codice "MammaApple"), usando al meglio tutti i mezzi e tutte le armi fornitegli dalla sua creatrice anonima (nome in codice "MadreNatura"), il soggetto G.A.Y. si addentra nei meandri delle più remote e truculente tribù della foresta nera e sevaggia: i Ciullatores.
Quanto segue sono le uniche pagine ritrovate del suo diario personale.
"[...] Non ce la faccio più, devo assolutamente trovare qualcuno che possa aiutarmi a completare la mia missione. Sono mesi ormai che ci giro intorno e non riesco a trovare una soluzione. [...]
Uno sciamano della tribù del Borgo del Tempo Perso mi ha parlato di questa antica tradizione aborigena che risale ad antichi rituali di accoppiamento dei Ciullatores. Si tratta della Danza del Trombamico. Accedendo al Tempio di Gayromeo, bisogna aprire il Portale Sacro utilizzando effigi e riproduzioni dei propri attributi sessuali al fine di appagare le Divinità dell'Abbondanza e della Copulazione. [...]
Mi domando come facciano a riprodurre così bene i loro organi genitali e anali. Nemmeno se fossi un contorsionista del circo Togni riuscirei a farcela. Sento che la tecnologia di MammaApple non possa essermi d'aiuto più di tanto. La sfocatura dell'immagine è in agguato. Non so se ce la farò... [...]
Ce l'ho fatta! Dopo innumerevoli tentativi ed escoriazioni varie sono riuscito a procurarmi delle riproduzioni decenti del mio corpo nudo. Ora posso procedere con il rituale. Lo Sciamano mi ha avvertito però di essere accorto: i Ciullatores sono selvaggi e crudeli e potrebbero interferire con la missione procurandomi evidenti danni morali e spirituali. Non importa. Io sarò più forte di loro. [...]
Sono passate ore ormai dal mio ingresso nel Tempio di Gayromeo e malgrado abbia svolto la Danza del Trombamico seguendo il rituale classico alla lettera e senza sbagliare, la tribù dei Ciullatores non mi ha ancora accolto come uno di loro. Sembra che da parte loro ci sia una certa ostilità, dovuta forse al fatto che riescono a percepire il mio profondo disgusto verso le loro macabre pratiche sessualcannibalistiche. Eppure deve esserci una soluIone a tutto questo... Forse modificando leggermente le effigi del membro... Dovrò usare il mio fidato Photoshop... [...]
Sembra che le tecniche di fotoritocco fotorealistico abbiano funzionato. I Ciullatores si sono dimostrati molto più aperti di quel che pensavo. Soprattutto uno: il mago del villaggio, Rafiki. Ha un'età approssimativa che si aggira attorno ai 34 anni degli umani, una pelle eccessivamente schiarita da una malnutrizione vegana depauperata da qualsivoglia forma di gusto e/o piacere. Rafiki infatti si nutre di acqua e cereali ammollati senza l'ausilio di alcun condimento per mantenere il corpo puro. Almeno per quanto riguarda le interiora. Ci sono porzioni del suo corpo decisamente molto impure. [...]
Rafiki si dimostra davvero molto interessato e curioso nei miei confronti, ha un nonsochè di fanciullesco in questo. È incuriosito soprattutto dalla mia simpatia che non sono riuscito a tenere a bada malgrado gli avvertimenti dello Sciamano. Io, per andare incontro alla sua innocente stupidità di essere Ciullatores inferiore e soprattutto per portare a termine la mia missione il più velocemente possibile, mi dimostro a mia volta interessato alle sue peculiari arti magiche. Rafiki infatti sembra contento di poter finalmente parlare con qualcuno della sua magia, dei suoi grandi poteri: lui sostiene che grazie all'uso delle sue mani e del suo scettro magico è in grado di canalizzare questa specie di energia primordiale proveniente dall'universo e di utilizzarla, attraverso il suo pensiero positivo, per prevenire e curare ogni forma di male. Mi racconta di come organizzi insieme a sua madre degli incontri settimanali per grandi cure di massa, oltre che incontri privati di guarigione fisica e spirituale. Tutto molto interessante, ma non vedo come possa aiutarmi nel risolvere il problema della mia missione. Ma avevo sottovalutato le molteplici implicazioni che le sue cure alternative potessero avere. Infatti Rafiki, dopo avergli spiegato per sommi capi lo scopo della mia presenza nella sua tribù, mi ha proposto di incontrarci la sera stessa per aiutarmi con uno speciale massaggio con olii curativi dagli effetti benefici. Lì per lì non avevo capito come potesse tornarmi utile questa cosa, ma poi ho pensato alle massaggiatrici cinesi della Landa di Viale Sarpa e ho capito che forse i suoi servigi mi avrebbero potuto avvicinare maggiormente al mio successo. [...]
Abbiamo deciso di incontrarci al calar del sole, poco lontano dal luogo nel quale mi ero accampato ma molto vicino al suo villaggio. Pensavo che avrei incontrato il mago nella sua capanna, nel suo rifugio e di poter ammirare così più da vicino gli usi e costumi di questa popolazione indigena, ma mi sono sbagliato. E di molto. Soprattutto perchè mi sono riproposto di portargli in dono come segno di gratitudine una parte delle mie provviste dolciarie fatte da me. E invece ci siamo incontrati nella suo laboratorio*. Tra i suoi prodotti naturali. Dove la gente arriva per chiedergli un rimedio per guarire i loro mali. Lì. [...]
Sono certo non sia la prima volta che riceve qualcuno nel suo laboratorio biologico perchè è estremamente disinvolto e ben organizzato mentre si muove per allestire il tutto. Sembra anche molto ansioso di iniziare, ma evidentemente è la prima volta che si trova davanti uno come me e sembra decisamente imbarazzato e nervoso. Continua a parlare dei suoi studi, delle proprietà di alcune piante che si trovano in quel luogo, della sua cugina morta, di sua madre che cucina... E dopo 40 minuti passati a parlare di questi argomenti che non avevano alcun nesso logico l'uno con l'altro, il cambio repentino.
"Ora io fa te massaggio magico! Io usa lavanda."
Lì per lì pensavo volesse usare una lavanda anale e ho cominciato a sudare freddo. Poi quando è tornato con una boccettina di olio alla lavanda mi sono sentito piuttosto sollevato, soprattutto da lui che mi ha caricato di peso su una spalla e mi ha scaraventato su quello che doveva essere un rudimentale lettino per massaggi, nascosto in uno stanzino antistante una specie di latrina biologica.
"Ora tu spoglia. No! Tu tiene mutanda. Io toglie quando serve!"
Ho obbedito senza protestare. C'era un nonsochè di inquietante in quella scena che probabilmente per molti sarebbe stata stuzzicante ed eccitante. Ovviamente non per me, visto che mi trovavo in un loculo arraffazzonato accanto ad una cloaca con una specie di psuedo lettino arrabattato pronto a farmi ungere e impastare come una pizza napoletana. Ma io pensavo solo ed esclusivamente alla mia missione. Era fondamentale portarla a termine. [...]
Sdraiato sul giaciglio improvvisato, nudo ma in mutande, Rafiki si prepara a compiere su di me uno dei suoi famosi rituali magici. Volevo assolutamente conquistare la sua aborigena fiducia, quindi ho cercato di rilassarmi e di lasciarmi affascinare dal singolare evento. L'odore della lavanda mi inebria e pervade con il suo pungente profumo. Non sembra male. Rafiki è in piedi accanto a me. Comincia con movimenti leggeri e circolari a cospargermi di unguento: è piacevole. Passato il primo imbarazzante momento in cui non riuscivo minimamente a togliermi dalla testa l'immagine del mio corpo condito come una quattro stagioni, devo ammettere che il massaggio magico di Rafiki è realmente rilassante, piacevole, appagante. Lo lascio fare, voglio vedere dove vuole andare a parare con questo suo rituale. […]
Mi massaggia sempre più a fondo con le mani, i gomiti, l'intero avanbraccio… Io sono estremamente rilassato, quasi addormentato. Finchè, quasi fosse un macellaio che prepara un prosciutto per la disossatura, con una mano mi afferra entrambe le caviglie alzandomi le gambe in aria e con l'altra mano mi sfila in un colpo solo le mutande. Magia terminata. Mi rivolta come una frittata nella padella, l'odore della lavanda mi ha stordito al punto da non avere più forze in corpo. Rafiki riprende il massaggio per farmi tornare in uno stato catatonicovegetativo. E funziona. Io perdo letteralmente i sensi soprattutto quando mi scivola con le dita unte sul viso. Forse ho giudicato male il tutto, quella mossa di wrestling che ha fatto pocanzi magari è solo un suo modo di fare. Forse… […]
Rafiki è stato molto sbrigativo. Dopo il massaggio al viso che mi ha rincoglionito si è velocemente diretto verso il mio Totem della Felicità. Questo può voler dire solo due cose: uno, c'è un motivo se si chiamano Ciullatores; due, sto per portare a termine la mia missione!
"Io ora fa te massaggio tantra a tuo ChupaChupito." Borbottò lui con una voce soffusa da centralinista hard.
Ricordo che il mio amico Sciamano mi parlò a lungo del Massaggio Tantra al ChupaChupito: consisteva in una peculiare manovra che stimolava il prepuzio fino ad ottenere un orgasmo con una potenza pari a tre coiti. Fu davvero molto penoso scoprire che aveva torto su tutto. Rafiki non solo ha continuato a versare olio profumato sul ChupaChupito inconsapevole del fatto che bruciasse un po', ma ha cominciato a sfregarlo troppo energicamente con entrambe le mani come fosse un bastoncino che i boyscout utilizzano per accendere il fuoco con le foglie secche. Provo uno stranissimo dolore. Ma sono ancora troppo intorpidito dall'aroma di lavanda per potermi ribellare. Rafiki continua, ignaro di tutto. Non posso fermarlo. Non riesco! […]
Grazie ad uno scatto nervoso di una mia gamba ripresasi dal torpore, sono riuscito a far cadere un non ben precisato oggetto metallico che, rovinando al suolo, ha causato un frastuono infernale che ha distratto e spaventato Rafiki costringendolo a smettere di tormentare il mio ChupaChupito. Il frastuono ha cominciato a far svegliare anche me, prima un occhio, poi l'altro, poi le braccia e infine tutto il corpo mi formicola e cerca di uscire dall'entropia. Ma Rafiki è scaltro e nonappena nota il mio movimento lento per risollevarmi, lui con un abile gesto si spoglia con una mano, mi scansa con l'altra e si sdraia al posto mio obbligandomi a massaggiarlo a mia volta.
"Io non sono un mago come te, non so fare questi massaggi"
"Tu segue istinto. Tu può fare"
"No, io non può fare! Io non sono capace"
"Tu fa. Io vuole"
Una vocina nella mio cuore urlava "Scappa Johnny, scappa!", ma un'altra voce più robotica (dovuta al mio cervello biomeccanico in polipannaspray espansa) mi rimbombava nella testa dicendo "Pensa alla missione! Pensa alla missione!!". Così, ho preso l'unguento e l'ho cosparso sul corpo di Rafiki. Improvvisando movimenti magici, provando ad emulare il suo rituale, ho cominciato ad impastare il suo corpo.
"Tu moooolto bravo. Tu mooooolto dotato. Tu ha magia!"
Io ero basito. Rafiki pensa che io sia bravo come lui. Continuo.
"Tu mooooolto bravo. Tu mooooolto eccitante. Tu ha magia!"
Non capisco di che magia stia parlando. Proprio non capisco. Riprendo. Stavolta Rafiki smette di commentare. Non so cosa stia facendo ma emette suoni incomprensibili così lievi che non riesco a distinguere la sua voce dal gorgoglio del mio stomaco che brontola per la fame. Sto per chiedergli cosa dice quando con un altra mossa di wrestling selvaggia si strappa di dosso il suo tanga aborigeno e tira fuori la sua bacchetta magica. Ci siamo. Il rituale ha funzionato! Sarò anche io un Ciullatores e avrò finalmente portato a termine la missione! […]
Sono stato un ingenuo a pensare di poter anche io diventare un Ciullatores. Rafiki, dopo essersi denudato e avermi mostrato il suo scettro del potere (ovvero un'asticciuola di circa 20cm rigida ma spezzata a metà e con una punta troppo affusolata), anzichè riempirmi di magie arcane ricomincia a sfregare energicamente il ChupaChupito con le mani ormai ruvide poichè l'unguento è stato assorbito dalla pelle.
Sono finito in trappola. Non so se riuscirò ad uscirne vivo. Rafiki non si stacca e non riesco a lottare. Cerco con la bocca di neutralizzare la sua bacchetta magica, ma invano: Rafiki riesce a divincolarsi prima di emettere magia. Dopo circa tre secondi netti. Si avvinghia a me, respinge le mie mani e imperterrito grattuggia il ChupaChupito. Io sento che le forze mi stanno abbandonando. Di scatto e senza preavviso assume la classica posizione che i Ciullatores adottano appena prima di accoppiarsi. Penso che dopotutto forse riuscirò a cavarmela e a portare a compimento il mio glorioso obiettivo. E ancora una volta mi sono illuso. Rafiki si sta solo preparando per farmi seviziare a mia volta il suo scettro. Devo trovare un modo di fuggire da questa agonia. La fortuna vuole che il mago si sia distratto un momento in preda ad una non precisata possessione demoniaca. Colgo l'attimo e riprendo possesso del ChupaChupito e della verga magica piegata a metà. Sono bastati pochi movimenti decisi e risoluti per far si che dalla sua bacchetta rotta sgorgasse la magica scintilla. Rafiki è completamente rapito dalle sue possessioni e non si accorge del fatto che io fingo gioia nel lieto evento. A causa della meccanica sono costretto a far si che il ChupaChupito emetta una lieve rigurgito di felicità. Il mago, ancora preda delle visioni mistiche ed inebriato dalla sua stessa magia, sembra felice ed appagato. Soprattutto sembra contento di aver fatto di me un uomo felice. Non si rende conto di essere lui l'illuso. […]
Rafiki mi ha congedato velocemente dal suo laboratorio di magie esoteriche. Sorride e mi chiede continuamente di potermi fare altre magie sempre più spesso. Io non posso compromettere la mia posizione all'interno della tribù dei Ciullatores e mento spudoratamente dicendogli un garbato CERTAMENTE!
[Il diario si interrompe qui, il resto è illeggibile]
Dopo mesi di ricerche, Johnny è stato ritrovato semicosciente, rintanato in una caverna umida e coperto di salviettine rinfrescanti marca Chilly. Interrogato sugli avvenimenti, l'unica cosa che è stato in grado di riferire è stato questo: "E' stata dura. Mi sono ritrovato unto come una cotoletta, profumato come un airwick - freschezza di campo e col cazzo rosso, gonfio e tumefatto. Ho fallito. Ma non mi do per vinto!"
Ad oggi, Johnny ancora non ha portato a termine la missione.
*laboratorio = una parafarmacia.
Ho sempre avuto paura della magia nera. E mi sa che un po' avevo anche ragione.
RispondiEliminaTu nascesti saggio assai
EliminaMamma mia... Tutta sta roba per un orgasmo? PAURA!!! :D
RispondiEliminaComunque ho letto con il sottofondo del video. Hai ragione: sono riuscito a cogliere meglio la situazione. E ancora di più... PAURA!!!!
Poteva sempre andare peggio...
EliminaMa darsi un'altra missione, Johnny no?
RispondiEliminasi sa che può capitare questo ed altro ad andare da sconosciuti sciamani u.u
Johnny non sceglie le sue missioni... Gli vengono imposte...
EliminaTzè, Indiana Jones ti fa un baffo...
RispondiEliminaWillino caro.......
Elimina.....
Chettelodicoaffà?
Lo so, mi ami.
EliminaTu non lo sai ancora, ma mi ami.
Willino caro.....
Elimina.....
Forse mi ripeterò ma...
Chettelodicoaffà?
Sei un genio. Scrivi da Dio. Quando ho letto di Van Gogh volevo MORIRE. Good Luck from Casalecchio di Reno!
RispondiEliminaTi ringrazio Federica per la tua morte... Pregherò per te...
EliminaPs. Casalecchio? Ma... Ci conosciamo o cosa?
No, ho letto che hai fatto uno spettacolo al Testoni e ho pensato che il mondo è piccolo! RiGood Luck, aspetto nuove esilaranti avventure..
RispondiElimina=P davvero... molto!... Beh, benvenuta ex-quasi-compaesana...
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