sabato 22 marzo 2008

Rapporti sessuali fra omosessuali

Uno dei misteri principali nei rapporti fra gay è il sesso. Quella specie di gioco dove bisogna indovinare in quale buco è stato nascosto il salsicciotto. Un vero spasso. Si vince praticamente sempre! Chi indovina poi si porta a casa il salsicciotto, per ricordo.
Nel sesso ci sono molte costanti che non si possono trascurare, per ovvi motivi. Prima di tutto bisogna avere un luogo pressoché tranquillo dove poterlo fare, di solito un letto va bene. Ultimamente si sta sviluppando la mania di farlo in auto, in treno, sul comò, sul cellulare… una specie di giochi senza frontiere. Altra costante è: con chi farlo? Un vero problema. Vi aiuto… con un altro maschio. Quando si è gay funziona così, sono due maschi che fornicano ripetutamente per un totale di 5 minuti. Dimenticate i vari Rocco Siffredi e Cicciolina. NO! Ci sono due maschietti e un letto, o un sedile, ecc…
Tanti si scandalizzano a sentir parlare del sesso gay, soprattutto gli uomini etero. Quando però vedono due super lesbicone che scopano come conigliette di playboy allora parte il testosterone e gli diventa duro! Ma perché? Sono finocchie pure loro! Un mio giovane amico, quando gli stavo spiegando come funziona fra due ragazzi, ancora un po’ e mi vomitava la pizza ai carciofini in faccia. Poi però si aspetta che mi ecciti nel vedere un paio di tette di media misura. Posso permettermi di fare una critica agli uomini? Le tette delle donne sono palle di carne buttate lì, con un foruncolo marroncino al centro. Sono bene o male fatte tutte allo stesso modo! La dimensione non le rende più eccitanti, solo più ingombranti. La gravità esiste anche per quelle povere figlie di Madre Natura, pesano e fanno male, soprattutto se le strizzate come limoni sull’insalata di totani. Allo stesso modo il pene è solo un wurstel di pelle che si riempie con quel sangue che dovrebbe irrorarvi il cervello. Non diventa duro perché avete tanta potenza sessuale, ma solo perché si gonfia come un cotechino. La dimensione non dà più piacere, anzi fa solo più male. Fidatevi di uno che se ne intende! Chiusa parentesi.
Un’altra costante del rapporto sessuale gay è la penetrazione. Può avvenire in bocca o nel deretano. Punto. È inutile tentare nelle orecchie o nel naso. Non serve. Non ci passa niente, al massimo un dito. Ma la cosa risulterebbe poco fine. Una volta un ragazzo, mentre eravamo intenti a fare ginnastica orizzontale, ha pensato bene di tapparmi ogni buco… qualunque buco, per la precisione. Tranne quello giusto. Sono soddisfazioni! Soprattutto quando, per scherzo, ti dicono: “L’unica cosa di vergine che hai è il buco del naso!” e la tua risposta è “No”. Fantastico. Per una corretta penetrazione si consiglia l’uso della vaselina. Per chi non lo sapesse (ben pochi, temo) la vaselina è una specie di sciolina per il pene. Metti sta maionese sul tuo wurstel e poi infili il tutto nel panino. Fine. Fare sesso senza vaselina equivale a prendere un rotolo di carta vetrata e infilarselo a mo’ di supposta nell’ingresso posteriore più e più volte. Non è quello che si potrebbe definire piacere. Da non dimenticare il grande amico preservativo. Un simpatico vestitino di lattice per il nostro Ken delle mutande. E lo potete anche cambiare a seconda delle occasioni! C’è quello bianco che va bene sempre, quello ai frutti esotici per i momenti di goliardia, quelli colorati per essere casual, quelli neri per le serate di gala (personalmente lo sconsiglio perché il nero snellisce un casino), quello a zampa d’elefante per essere alla moda, quelli borchiati per le notti trasgressive, quelli che brillano al buio se non riuscite a trovarvi l’uccello con le mani… c’è n’è per tutti i momenti magici della vita. E poi serve a lubrificare e proteggere. Già che ci siamo, ricordiamo anche questi due piccoli dettagli…
Un altro punto saldo del sesso è: bisogna saperlo fare. Non c’è storia che tenga, o si è bravi o non lo si è. Non regge la scusa che “Il dottore mi ha fatto il certificato medico, quindi sono esonerato”(giuro, l’ho sentita!). Se sei fortunato ti becchi quello che è capace e se la cava, magari non è un mostro di bravura, però fa il suo dovere e lascia un vago presentimento di essere stati soddisfatti. Se sei molto fortunato ti ritrovi a letto con un pornodivo e te lo sposi perché uno così non lo becchi mai più nelle prossime 6 vite. Se invece la iella ti fa visita spesso allora, sotto le lenzuola, scoprirai di avere un benemerito idiota. Uno che non riesce nemmeno a tirarti giù la zip dei jeans. Uno che nemmeno con la torcia riesce a trovare un buco idoneo. In questi casi è meglio utilizzare la prima scusa che ci viene in mente e darsela a gambe. Io me la cavo benissimo con questa. Nel momento esatto in cui realizzo che tipo di individuo mi sta impastando come una pizza Buitoni, parto con questa tiritera: “NO!!!!! Fermati!! Non posso farlo… mi dispiace, ma sono ancora troppo legato al mio ex fidanzato e non posso donarmi a te mentre penso ancora a lui… scusami, ma non voglio illuderti. È meglio se ora vado… ti richiamerò appena avrò dimenticato il dolore della sua lontananza. Addio.”. E ciao le balle. Funziona sempre…
Ora, non voglio insegnare a nessuno l’arte del perfetto trombateur, ma avendo molta esperienza nel settore mi permetto di suggerirvi un paio di strategie. Sulle riviste si trovano sempre libri e libercoli che illustrano le posizioni migliori e le tecniche più strampalate. Per gli etero. In fondo a questi libri si trova la dicitura “Se sei gay, cazzi tuoi.”. Qui facciamo tutto il contrario. Partiamo dal presupposto che si parla di due uomini. E fin qui mi sembra logico.

Cominciamo ora con l’illustrare i preliminari, la fase preparatoria al rito magico. I preliminari sono FONDAMENTALI. Senza quelli toglierete ¾ del piacere al vostro amante e a voi stessi. I baci sono l’inizio. Ognuno ha la sua tecnica, ma per chi non è pratico (che può capitare) o per chi sembra un pesce fuor d'acqua, ecco un piccolo consiglio: seguite le labbra dell’altro. Non ci vuole una grande scienza per capirlo. Incollatevi la bocca uno all’altro e avrete imparato il bacio perfetto. Poi la lingua ve la gestite da soli, i gusti sono gusti… dal bacio si passa alle mani. Che giocano un ruolo importante in tutto questo. Non vanno spalmate direttamente sul pantalone alla ricerca del pinnacolo del piacere. Devono essere strisciate prima sul busto vestito, poi infilate sotto ai vari strati di indumenti e qui poi ci sono tante varianti. C’è gente a cui piace che gli si svitino i capezzoli, altri che preferiscono che siano accarezzati, alcuni adorano che le mani striscino come vermiciattoli sulla schiena o sulle braccia… per non sbagliare fate un po’ di tutto. Solo dopo aver perso completamente la pazienza ci si può dirigere verso il basso. Magari partendo dalla schiena fin giù al Lato B. Possibilmente un bel paio di glutei piccoli, tondi e sodi. Da lì si gira verso la coscia e si prosegue verso l’interno. Piano piano ci si avvicina al sigarone, magari sfiorandolo leggermente. L’attesa del contatto genera molto piacere, di solito. Un po’ come a Natale: vedi i pacchetti sotto l’albero già dal 9 dicembre, non li puoi aprire fino alla vigilia e la voglia aumenta man mano che ci si avvicina alla festa. Idem col sesso. Dalla coscia si passa alla cerniera. La apri con dolcezza e… SORPRESA! Ecco il totem della felicità. E ancora una volta ci avviciniamo furtivi senza togliere la biancheria. Appena sfiliamo le mutande al compagno, finiscono i preliminari e si procede con la fase due. L’atto peccaminoso.

Dicesi “atto peccaminoso” ogni azione che implica l’uso del pene. Nella seconda fase del rapporto si usa moltissimo questa parte del corpo maschile. Ci sono tre cose che si possono fare (è la tecnica GSM, la tecnica moderna e d’avanguardia). Uno: giocarci con le mani. Due: strusciarlo da qualche parte. Tre: mastruzzarlo con la bocca. Con le mani sbucci le cipolle, come cantava saggiamente Zucchero, oppure puoi fare tante cose piacevoli al tuo partner. Prima fra tutte c’è la masturbazione. Che tanto siamo tutti molto pratici… poi ci sono le toccatine tattiche, che sono alla base dello scroto, sul prepuzio, nell’interno coscia e sull’addome (da notare la terminologia, sintomo postumo di un megaspinello fatto col Garzanti). Con la bocca… beh, sappiamo tutti cosa si può fare! L’importante è NON usare i denti. Non stiamo preparando dei rigatoni, stiamo succhiando un pene. Chiaro? Non è vero che se si morde un po’ aumenta la pressione del sangue e il piacere. Aumenta solo il dolore e il fastidio. Stop. Non raccontiamoci altre balle, per favore. E soprattutto, se è il vostro pisello che viene utilizzato, non prendete per le orecchie l’altro come se fosse il manubrio di una bicicletta. Evitate soprattutto di stantuffare compulsivamente all’interno delle bocche altrui, onde evitare che chi è dall’altra parte vi vomiti la cena di Natale del ’96. Se preferite invece strusciarlo, vi sconsiglio caldamente la moquette. Oltre ad essere infestata dagli acari che pullulano come cinesi nei paesi europei, ti viene una di quelle irritazioni sulla punta che non te la togli più nemmeno sradicandola via (la punta, s’intende). Farà un po’ schifo, ma è meglio utilizzare la coscia o la pancia. Per lo meno sono zone calde, morbide e talvolta pulite. Ora, terminata la fase due, si passa al momento catartico per eccellenza. La penetrazione.

Dicesi “penetrazione” l’atto di introdurre il pene in una fessura cavernosa situata nella zona posteriore del corpo. Il culo, per capirci. Di solito, quando si fa sesso in due, uno si offre volontario per ospitare l’amico uccello e l’altro gioca a fare la sonda intestinale con il suo marchingegno. Partiamo dai volontari. Ecco che la vaselina torna utile. Spalmatevene una quantità industriale nella porta principale, più ne mettete meno soffrirete. La posizione più idonea è quella a cavalcioni sopra al compagno. In questo modo vi gestirete da soli la profondità della penetrazione. Per gli amici traforatori funziona più o meno nello stesso modo. Mettete il vestito di gomma all’agente 007 – missione trivella, spalmate il resto della vaselina sopra al preservativo e DELICATAMENTE posizionate la sonda sopra al fatidico buco. Con molta dolcezza fatelo scivolare all’interno e poi agitatevi come anguille. Le posizioni più indicate sono: A) da dietro, come i tori con le vacche. B) prendendo le gambe del compagno sdraiato sulla schiena e alzandole verso il cielo, liberando così l’entrata del Tempio dell'adorazione.
Finito tutto sto casino, arriva sempre nella vita di un gay il momento di dare libero sfogo alla propria creatività. Succede infatti che con lo sperma gli uomini si divertano a dipingere quadri di Mirò sul corpo dell’amante. Il mio consiglio spassionato è di fare tutto molto discretamente all'inizio, anche perchè a volte può essere un casino totale (vedi lenzuola frantumate, tettuccio della macchina infangato, pareti del bagno del pub riaffrescate). E poi fa anche un pò schifo ritrovarsi con tutta quella roba da dosso e soprattutto è poco galante. Al termine di quest’ultima operazione, avrete finito di fare sesso.

Piaciuto? Beh, me lo auguro. Vi chiederete quanto tempo ci vuole a fare tutta sta roba… al massimo 10 minuti. Gli uomini non durano tanto…
È un mondo molto difficile.

7 commenti:

  1. Molto carino, complimenti! Mi hai strappato più di una risata con gusto...effettivamente non ti si può contraddire, hai ragione in pieno. Vorrei solo fare una precisazione: la vaselina non si può usare con il preservativo, poichè quest'ultimo necessita di lubrificanti a base acquosa, e la vaselina non è tra questi e causa la rottura del preservativo.
    Ciao! Luca.

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  2. sei sempre così pignolo o solo con me??

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  3. Non c'è che dire, l'opera di un vero genio. Santa madre mi sto ancora pisciando dalle risate...la tecnica GSM e la missione trivella sono a dir poco eccezionali!!

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  4. beh, che dire... dopo anni passati a guardare ho imparato qualcosa... manco un po' di pratica, ma mi sto rifacendo...

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  5. OH MY GOD, THAT MR.G SHAMELESS!

    Cioè, resto a letto per una settimana con una forma di vita ultraterrena attaccata alla tonsilla dx e quando torno trovo un blog già adulto e con tanto di link a ME?
    Sei sempre pieno di sorprese. e per questo t'amo.

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  6. Pignolo io? Beh si me lo dicono tutti :-)

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  7. Solo un appunto:
    al posto di pancia avrei usato addominale ma solo per questioni stilistiche.
    Per il resto è da morire :D
    Complimenti!

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